Un trasloco, una famiglia e un divano brutto da morire
Il viaggio del divano letto di Pierre Jourde parte da un’idea tanto semplice quanto geniale: trasportare un vecchio divano letto dalla banlieue parigina all’Alvernia. Ma non è solo un trasloco: è un pretesto narrativo per scatenare una valanga di ricordi, aneddoti e confessioni familiari.
I protagonisti – due fratelli e la moglie di uno dei due – stipati in un furgone, si raccontano storie vere, tragicomiche, a volte assurde, che spaziano da viaggi in Himalaya a liti condominiali finite al commissariato.
Uno stile che fa scintille
Jourde scrive con una penna affilata e ironica, capace di passare dalla comicità più surreale alla tenerezza più ruvida. Il suo stile è brillante, colto ma mai pedante, e riesce a trasformare ogni episodio in un piccolo spettacolo. I titoli dei racconti – come La tazza di tè della vergogna o La conchiglia castratrice – sono già di per sé irresistibili Il ritmo è incalzante, il tono scanzonato, eppure sotto la superficie si intravede una riflessione profonda sui legami familiari, sulla memoria e sull’identità.
Chi è Pierre Jourde?
Pierre Jourde è uno degli autori più originali della scena letteraria francese. Nato nel 1955, è scrittore, saggista e professore universitario. In Francia è noto anche per le sue polemiche letterarie e per il suo spirito anticonformista. Pubblica con Gallimard e ha vinto numerosi premi, ma in Italia è ancora poco conosciuto, nonostante Prehistorica Editore stia portando avanti un lavoro prezioso di traduzione e diffusione delle sue opere[
Curiosità dal retrobottega del libro
- Il divano protagonista del libro è realmente esistito: era appartenuto alla nonna dell’autore e, a detta di tutti, era davvero brutto.
- Il romanzo è stato presentato al Salone del Libro di Torino 2024, dove Jourde ha raccontato come questo viaggio sia diventato un’occasione per “verificare gli affetti” e ridere delle assurdità
- Nonostante il tono leggero, il libro è un memoir a tutti gli effetti: ogni episodio è tratto da esperienze reali, raccontate con una sincerità disarmante.
Perché leggerlo?
Perché è raro trovare un libro che faccia ridere a voce alta e, allo stesso tempo, lasci un retrogusto malinconico e autentico. Il viaggio del divano letto è una piccola perla che mescola il road trip, la saga familiare e il racconto umoristico in un mix irresistibile. E poi, diciamolo: chi non ha mai avuto un mobile ingombrante e un parente testardo da gestire?
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