Lo abbiamo intervistato per parlare con lui non solo di Perazzo ma anche del lato oscuro dell’editoria e del viaggio tra due mondi: quello reale e quello della scrittura
Giorgio , l'investigatore Hector Perazzo nato dalla tua penna esattamente 15 anni fa, ritorna ora con la riedizione della sua prima avventura "il volo della cicala" con una scelta atipica: la selfpublishing su Amazon , puoi spiegare perché ?
"Il romanzo uscì 15 anni fa con un piccolo editore torinese che adesso non esiste più. Otre ad aver avuto una diffusione limitata il libro è fuori catalogo da anni, quindi introvabile. Però poi sono usciti altri tre romanzi con questo personaggio, che ha avuto una certa fortuna. Ogni tanto qualche lettore mi chiedeva dove trovare i primi due, così ho pensato di ripubblicare il primo usando la formula dell'autopubblicazione offerta da Amazon, che inoltre permette di far uscire sia il libro di carta sia il formato ebook, che prima non esisteva. E' un esperimento, mi auguro che abbia una diffusione accettabile".
Nel romanzo si intrecciano Torino Creta e l' Argentina, luoghi totalmente diversi tra loro, cosa ti ha spinto a scegliere proprio questi scenari?
"L'Argentina c'è ma solo nei ricordi del protagonista, che è nato laggiù. Creta l'ho scelta a suo tempo perché, oltre a essere un'isola affascinante, è uno scenario anomalo, poco sfruttato nei romanzi, almeno in Italia. Però ho scelto di ambientare la storia in autunno, al di fuori dell'immagine estiva e turistica della Grecia che più o meno tutti conoscono".
Il caso affidato a Perazzo coinvolge un ghostwriter e un celebre scrittore. È anche una riflessione sul mondo dell’editoria e dell’autorialità?
"In parte sì, ho voluto giocare con un mondo che 15 anni fa conoscevo ancora poco, ma nel quale sotto la patina della cultura si celano tanti interessi economici ma soprattutto grandi peccati di vanità. Poi c'è il piacere non troppo originale ma sempre divertente del metalibro, cioè di un romanzo poliziesco nel quale l'oggetto dell'indagine è appunto la ricerca di un romanzo rubato. Un libro dentro un libro".
Il titolo “Il volo della cicala” evoca leggerezza ma anche metamorfosi. C'è un significato simbolico nel contesto della storia?
"Il significato c'è e lo spiega uno dei protagonisti negli ultimi capitoli, perciò non lo posso anticipare. E' ovviamente un significato simbolico, anzi una vera metafora di un certo tipo di vita e di un certo tipo di persone".
Dici di ispirarti a Chandler e Vázquez Montalbán. In che modo hanno influenzato la voce narrativa di Perazzo?
"Perazzo è un investigatore privato vecchia maniera e Chandler è lo scrittore - immortale - che ha reso questa figura professionale un modello letterario. Inoltre, come nel caso di Chandler, qui a raccontare la storia è il protagonista in prima persona. Da Vázquez Montalbán ho cercato di mutuare soprattutto un sottofondo di ironia e i comportamenti controcorrente di Hector, che non è simile al Pepe Carvalho dell'autore spagnolo ma adotta la sua stessa disillusione e leggerezza nell'affrontare la vita."
Il romanzo evita i cliché del noir classico, è stata una scelta consapevole ?
In realtà c'è un cliché enorme, ed è appunto la figura del detective privato, che nella realtà è molto meno romanzesca di quanto appaia nei libri. Però l'ho voluto mantenere consapevolmente, proprio perché ci sono grandi autori che amo che hanno fatto dell'investigatore privato un soggetto letterario. Per il resto, invece, i cliché cerco di evitarli, provo a immaginare un personaggio credibile, con pregi e difetti - molti difetti - e che affronta situazioni realistiche in una società, la nostra, descritta in modo impietoso, come si deve fare in un noir.
Ma Perazzo, con questo ritorno a sorpresa, ha preso il sopravvento sull'altro tuo personaggio il maggiore Morosini ? O ci stai preparando a nuove avventure?
"Di solito Perazzo e Morosini si alternano, ma il maggiore che indaga nelle colonie africane non è affatto scomparso e tornerà presto, spero all'inizio del 2026. Più avanti tornerà anche Hector Perazzo con un romanzo inedito."
Ballario, insomma, ci porta alla riscoperta di una stagione narrativa capace di fondere introspezione, ironia e mistero.con un protagonista dal grande potenziale: imperfetto, umano, e tremendamente affascinante.
La serie di Hector Perazzo
I quattro romanzi di Hector Perazzo usciti finora: Il volo della cicala (2010), Nero Tav (2014), Torino non è Buenos Aires (2020) e Il tango dei morti senza nome (2022).
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